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PRIMO MAGGIO
CHICAGO 1886
GLI AVVENIMENTI DI PIAZZA HAYMARKET
LE
AZIONI ANTIOPERAIE
Formalmente, negli USA, del diritto elettorale usufruiva tutta la popolazione
di sesso maschile, a partire dai 21 anni di età. Ma, di fatto,
oltre alle donne, totalmente prive del diritto elettorale, (le donne
americane hanno acquisito il diritto di voto solo nel 1920), erano privi
di tale diritto anche gli operai, per tutta una serie di limitazioni
imposte dalle costituzioni dei singoli Stati, le quali riducevano al
minimo la partecipazione operaia alle elezioni. Inoltre, il censo elettorale
e la tassa elettorale imposti negli Stati meridionali privavano quasi
completamente del diritto di voto la popolazione di colore. Il censo
di stabilità residenziale, elemento esistente in tutti gli Stati
americani, limitava anch'esso in modo considerevole il diritto di voto,
poiché interessava non solo gli immigrati, ma soprattutto i migranti
i quali costituivano la parte essenziale del proletariato americano
di allora.
La borghesia americana utilizzava anche altri metodi, al fine di isolare
i lavoratori dalla politica o di sottometterli alla propria influenza
in questo campo. Negli Stati del Connecticut, di Rhode Island, del Massachusetts,
del Maine e del New Hampshire, ad esempio, grosse compagnie, ricorrendo
a grossolane pressioni, costringevano gli operai a votare per propri
candidati. Basti dire che a Manchester al termine delle votazioni le
schede degli operai erano aperte e controllate. Chi aveva votato contro
la volontà del padrone dell'azienda veniva immancabilmente licenziato.
Il diritto di voto non era il solo ad essere stato ridotto al minimo
per la maggior parte dei lavoratori americani. Negli USA " ...
non c'è legge - scrisse giustamente un osservatore di allora,
sul The North American Review - che garantisca al lavoratore il suo
diritto prunario e più importante tra i diritti inalienabili
dell'uomo: il diritto dell'operaio a tutti i frutti del suo lavoro.
Non c'è legge che difenda questo diritto dalla rapina e dalla
violenta invasione del tiranno, cioè del capitale. Attualmente
l'operaio non ha nessun diritto, col quale il capitale sia costretto
a fare i conti".
Nemmeno i sindacati avevano "diritto di cittadinanza" negli
USA. Nei principali Stati industriali la creazione di organizzazioni
operaie era proibita di fatto ed ogni attività in questo senso
era perseguitata. In Pennsylvania, ad esempio, per compiacere la "Waverly
Coal Company" le istanze giudiziarie trassero in arresto D. R.
Jones, presidente dell'Unione nazionale dei minatori e lo multarono
per la sua attività sindacale. Nell'Indiana, nel 1881, ogni attività
diretta all'organizzazione di scioperi era proibita, pena una multa
di 100 dollari ed una detenzione carceraria di 6 mesi. Le prescrizioni
giudiziarie introdotte negli anni '70 e che proibivano scioperi, picchettaggio
e riunioni operaie, vennero estese nel decennio successivo a qualsiasi
forma di protesta operaia. Su richiesta dei tribunali vennero compilate
le cosiddette "liste nere", nelle quali venivano iscritti
in modo permanente i nomi di quegli operai che erano stati oggetto di
giudizio. La "Missouri Pacific" presentò ad esempio
una lista di 470 nomi; liste non meno imponenti furono presentate anche
da altre compagnie.
La crescita numerica del proletariato, la sua naturale tendenza ad organizzarsi
ed a lottare per i propri diritti, erano causa di panico tra la borghesia,
la quale era continuamente alla ricerca di nuovi metodi con cui schiacciare
il movimento operaio.
A tal fine, negli anni 1870 nelle varie città americane cominciarono
a nascere organizzazioni di imprenditori. Nel 1872, 400 capitalisti
di New York, versando ciascuno un contributo pari a 1.000 dollari, crearono
un fondo di lotta contro il movimento operaio per la riduzione della
giornata lavorativa. Negli ultimi decenni del XIX secolo sorsero varie
associazioni del genere.
A Chicago, nel 1877 i proprietari di aziende organizzarono un'Associazione
di cittadini per la lotta armata contro le organizzazioni operaie. Nel
1885 questa associazione, con la partecipazione dei rappresentanti di
entrambi i partiti borghesi Repubblicano e Democratico istituì
un "Comitato di sicurezza pubblica", il cui scopo, come scrisse
l'"Alarm", era "la difesa del diritto alla proprietà
e il consolidamento del sistema che concentra nelle mani di una minoranza
le fonti di sussistenza".
Nella primavera del 1886, 18 magnati ferroviari di Chicago crearono
l'Associazione generale degli imprenditori. Questa decise di non ridurre
la giornata lavorativa per gli operai delle ferrovie appartenenti ai
membri dell'associazione e chiamò gli imprenditori di tutti gli
altri settori a seguire il suo esempio. I partecipanti agli scioperi,
nonché i membri di un sindacato operaio, furono registrati sulle
"liste nere", le quali impedivano ad un operaio licenziato,
il cui nome vi fosse incluso, di ottenere un'altra occupazione nell'intera
regione di Chicago. L'Associazione chiese inoltre ufficialmente che
il Congresso degli USA rafforzasse da parte sua le misure di repressione
contro gli scioperanti.
Gli imprenditori della parte settentrionale della Nuova Inghilterra
convocarono appositi congressi annuali per discutere il sistema delle
"liste nere", sistema che gli operai di questo Stato dovettero
combattere senza tregua per più anni.
Un altro metodo che gli operai avevano battezzato "giuramento di
ferro" e di cui era iniziato l'applicazione negli anni '80, in
molte aziende di New York, consisteva in quanto segue: al momento di
essere assunto, ogni operaio doveva prestare "giuramento"
per iscritto e affermare che non aveva mai partecipato, e non avrebbe
mai partecipato, ad una qualsiasi organizzazione operaia.
Gli interessi della borghesia americana erano coerentemente difesi dagli
organi del potere statale, dai tribunali e dalla polizia. Al fine di
minare e sorvegliare le organizzazioni operaie, di incoraggiare le azioni
dei crumiri durante gli scioperi, gli imprenditori fecero ricorso anche
agli investigatori privati di Pinkerton.
Nonostante gli sforzi della classe dirigente per prevenire la crescita
del movimento operaio, il proletariato americano stava diventando tuttavia
una forza sempre più imponente, con cui non si poteva più
evitare di fare i conti.
Ai primi successi circa la creazione di una legislazione sul lavoro
(la prima legge sulla protezione del lavoro fu approvata nel 1877 nello
Stato del Massachusetts), si arrivò grazie agli interventi delle
organizzazioni della classe operaia all'inizio degli anni 1880. Come
risulta dal resoconto del commissario governativo per le questioni del
lavoro, negli anni 1882-1883 la relativa legislazione si allargò
notevolmente, grazie all'approvazione, in primo luogo, di leggi relative
alla protezione del lavoro.
Un'importantissima vittoria di principio della classe
operaia fu il riconoscimento del diritto di quest'ultima di creare proprie
organizzazioni. Le relative leggi vennero approvate negli anni 1882
e 1885 in molti Stati industriali del paese.
L'inasprimento delle contraddizioni di classe verso la metà degli
anni 1880 portò alla creazione di una commissione senatoriale
per le questioni del lavoro e dell'istruzione. Durante il dibattito,
al Congresso, sul summenzionato progetto di legge, relativo alla creazione
di un Ufficio di statistica operaia, il congressista del Missouri Bland
chiese giustamente che un operaio fosse designato a capo dell'Ufficio
poiché in caso contrario, dichiarò Bland, tale nomina
sarebbe stata dettata dagli interessi del capitale. Ma a maggioranza
di voti l'emendamento Bland venne rigettato e il tutto finì,
ancora una volta, nelle mani dei rappresentanti della borghesia.
Le prime leggi operaie approvate grazie all'azione delle masse lavoratrici,
restavano tuttavia una notevole conquista delle stesse.
Le prime grosse unioni professionali ed altre unioni operaie a livello
nazionale e internazionale apparvero dopo la guerra civile. Negli anni
della crisi economica 1882-1885 sorsero organizzazioni sindacali unificate
nei più grossi centri industriali del paese: New York, Chicago,
Cincinnati, Detroit.
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